Ci si chiede era necessario un altro festival? Si ed è importante poiché celebra i “mestieri” del cinema, importanti ed impegnativi che spesso ignoriamo o a cui non diamo importanza, cosa sarebbe il cinema senza trucchi, musica, effetti speciali, doppiaggio, montaggio …
Sarebbe un sogno a metà e forse nemmeno quello!
Il festival prevede la proiezione gratuita di undici film selezionati da professionisti del settore e vorrei soffermarmi sulla” gratuità” di queste proiezioni … un modo che dimostra l’amore per questa arte e lo scopo di avvicinare un pubblico “distratto” o indaffarato, al cinema.
I gemellaggi e i partenariati sono ossigeno per la manifestazione tutte estremamente importanti come la Cineteca Nazionale che è il più grande archivio del cinema italiano e a cui dobbiamo la nostra memoria storica cinematografica e non solo!
Il festival del Cinema di Spello dà uno sguardo più al culturale che al glamour e tanti sono gli eventi collaterali come la conferenza seminario “Rapsodia di una diva”a cura di Luciano Lapadula storico del costume, presente negli anni passati con due mostre di abiti strabilianti che attraversano epoche diverse.
Altra lodevole iniziativa è stata la visione di cartoni animati da parte dei bambini all’ospedale Santa Maria di Terni, per i piccoli sfortunati degenti è stata una giornata davvero speciale e ancora una volta ecco affiorare lo spirito “umanistico” ed educativo di questo festival singolare.
Tutti i festival hanno bisogno di sponsor e quale migliore e dolcissimo testimonial se non la PERUGINA con la sua “Casa del cioccolato” che ha ospitato tanti visitatori in un piacevole tour con ricche degustazioni.
Tutti i film sono estremamente interessanti ma di tutt’altro genere è il film “ Il più grande sogno” di Michele Vannucci sulla incredibile vita di un personaggio reale: Mirko Frezza, romano, con alle spalle una vita fatta di carcere e colpi d’arma da fuoco che diventa presidente di comitato di quartiere di una delle periferie più povere e disagiate di Roma.
Interessante ed esclusiva, piena di curiosità è stato l’incontro con Adriano Amidei Migliano dal titolo “ Dal Web al Set” le tante interviste, aneddoti su personaggi del cinema che l’autore divide come a scuola, in “simpatici” come Anthony Quinn e Dustin Hoffman,” antipatici” come Oliver Stone e Claude Lelouch, “evasivi”, Fellini, “colti”, Gassman, “bellissime” Raquel Welch, “professionali”, Jane Fonda ma la lista è lunghissima e questo è solo un colorito assaggino!
Una mostra emozionante dedicata ai costumisti: Costruttori di incantesimi-vestire i sogni, a cura dell’associazione scenografi costumisti e arredatori( A.S.C.).
Stefano Giani presenta il suo libro: “Cinema à la carte, percorsi tra film, storia e cibo!”
Ricapitolando quindi: cultura, presenza nel sociale, mostre, rispetto e amore per il proprio territorio che raccoglie una lunga lista di comuni fra cui: Assisi, Foligno, Perugia.
Il territorio è anche artigianato, ristorazione, alberghi e tutto quanto è turismo, un tributo dovuto ad uno dei borghi più belli d’Italia che il Festival omaggia e a cui dà grande visibilità.
A tale proposito si è pranzato con prodotti locali e in ristoranti tipici della zona, la serata conclusiva con un menù di classe, torte e balli ha decretato il degno termine per quest’anno di un festival in crescita.
I film in concorso sono:
Veloce come il vento di Matteo Rovere premio ai migliori effetti speciali ad Andrea Marotti e Carlo Tosi, riceve anche il premio come miglior montatore del suono e premio miglior creatore di suoni Mirko Perri.
Le confessioni di Roberto Andò premio per il miglior autore della fotografia a Maurizio Calvesi.
La vita possibile di Ivano de Matteo
La pazza gioia di Paolo Virzì e si aggiudica il premio per migliore acconciatore Daniela Tartari, premio per miglior costumista a Catia Dottori inoltre Premio per la migliore colonna sonora” a Carlo Virzì, premio per la migliore sceneggiatura a Francesca Archibugi e Paolo Virzì, infine premio miglior trucco a Esmè Sciaroni.
La macchinazione di Davide Grieco.
Il più grande sogno di Michele Vannucci, premio per miglior fonico di presa diretta a Biagio Guerrieri.
In guerra per amore di Pif vince il premio migliore scenografia Marcello Di Carlo.
7 minuti di Michele Placido
Mine di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, premio miglior montatore a Matteo Santi e Filippo Boni.
Senza lasciare traccia di Gianluca Cappai
Un bacio di Ivan Cotroneo
Film europei in concorso:
Suffragette di Sarah Gavron
Ritorno alla vita di Wim Wenders, Premio Miglior Film Europeo
Eisenstein in Messico di Peter Greenway
Segreti di famiglia di Joachim Trier
La mia vita da zucchina di Claude Barras
Weekend di Andrew Haigh
“Premio miglior backstage” a “Suburra” di Daniele Santonicola;
“Premio Cinemaitaliano.info” a “Veloce come il vento” di Matteo Rovere;
“Premio Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia” a “Così mangiavano.
Gli italiani, la tavola, i film” di Giancarlo Rolandi;
“Premio Carlo Savina – Suono e musica nel cinema” a Davide Cavuti;
il premio riservato ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado che hanno partecipato ai bandi loro riservati è andato a Sundus Fiocchetti per la categoria “Bozzetto costume” ed a Amedei Giulio Proietti Bocchini per la sezione “Cortometraggi”;
“Premio miglior film votato dal pubblico” a “Un bacio” di Michele Vannucci.
Un momento di grande emozione è stato il riconoscimento “Premio all’Eccellenza”, consegnato in questa sesta edizione al regista Pupi Avati.
che scherzando con il presentatore Vittorio Introcaso è divenuto serio e ha detto: “Grazie per questo premio e per l’opportunità che questo Festival mi ha dato, ossia quella di incontrare colleghi che non conoscevo”. Il regista, celebre per pellicole come “Ma quando arrivano le ragazze?”, ha poi sottolineato il malcostume che vede, in diverse occasioni, il taglio dei titoli di coda.
Uno scrigno, ecco cosa è Spello Film Festival, da cui ogni anno vengono fuori gioielli che ornano l’anima.