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FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA #1 – “RABBIA”

Nell’ambito del Festival del Cinema di Roma come a Venezia, L’idea Magazine NY trova il suo spazio e lo attraversa scoprendo emozioni e inaspettati retroscena.

Rabbia, si e c’è un motivo molto semplice e complicato allo stesso tempo:
ai Festival si vedono piccoli e grandi capolavori, un cinema negato ai più o perlomeno a chi desidera vedere non solo filmoni, filmacci e filmini ma anche guardare un cinema di nicchia o film che poi ognuno giudicherà secondo il proprio gusto.
Tutto questo però è negato al grande pubblico e concesso  solo ai fortunati che pagando un biglietto ed essendo in zona possono vedere i film, o ai giornalisti che di questo devono scrivere.

Perché tutto questo?

La distribuzione purtroppo non sempre può ovviare a questo problema, le copie hanno dei costi rilevanti, e spesso è un azzardo, non dimentichiamo che il cinema è sì arte ma anche business, anzi ultimamente è più il secondo che il primo.
Al festival del Cinema di Roma oggi sono accaduti quattro piccoli miracoli: diverse emozioni che appunto mi piacerebbe condividere con molti altri e non solo con una ristretta cerchia.

Dario Acocella, regista giovane, dal tocco secco e gentile, una regia asciutta e allo stesso tempo poetica è presente al Festival nella sezione Prospettive Doc Italia con il documentario  “Ho fatto una barca di soldi”, in cui racconta la giornata tipo di un artista al di fuori dei grandi  circuiti museali e di cui I’esperto critico Bonito Oliva, tesse le lodi e lo sottrae all’inganno dei media tromboni che spesso  fanno di mediocri artisti dei grandi.
La sua arte è povera, è creatività allo stato puro condita da abbondante ironia e disincanto, Fausto delle Chiaie, porta la sua arte a tutti la rende “terrena”  visibile, è per strada, non si paga biglietto, e grazie a Dario Acocella, abbiamo conosciuto questa miniatura, questo cameo di cui molti ignoravano l’esistenza.
Quasi 10 minuti di applausi alla fine della proiezione, un regista raggiante e felice che è riuscito a farci sorridere raccontando senza fronzoli  e con uno stile asciutto la incredibile storia di questo artista.

La seconda emozione della giornata viene da un evento ideato e voluto da Francesca Piggianelli, ideatrice di Roma Video Clip un evento sempre work in progress dove la musica incontra il cinema.
Qui in questo ambito ritrovo Franco Simone in ottima forma, che ha arrangiato  un’opera rock sinfonica lo Stabat Mater scritta nel XIII Secolo da Jacopone da Todi  opera che conserva tutta la sua originalità ed un piano altamente emotivo anche per l’uso del latino che non è assolutamente una lingua morta e conserva nei secoli tutta la sua forza e potenza anche musicale.
La magnifica voce del tenore Gianluca Paganelli, del rocker Michele Cortese, dello stesso Franco Simone, la regia di Federico Mudoni insieme alle location mozzafiato del Salento ti stringono il cuore, ti afferrano l’anima.

Sempre nell’ambito del Roma Video Clip ecco un’altra sorpresa, un video sul femminicidio di una crudele bellezza del regista Marco Bonini, il gruppo L’orchestraccia si avvale di una canzone della tradizione romana “Lella”, storia dalle tinte fosche, dell’autore Edoardo De Angelis e ne fa un capolavoro con la partecipazione di attrici di successo, Ambra Angiolini, Sabrina Impacciatore, Vanessa Incontrada, Donatella Finocchiaro, Edda Alvigni.
Un “No”deciso e duro al femminicidio, sceneggiato benissimo da Edoardo Leo, recitato con altrettanta rabbia e convinzione dalle attrici e dagli attori, musicato benissimo, è un pugno allo stomaco virtuale ai picchiatori di donne, agli assassini che sono fra noi e che per un frainteso senso dell’Amore provocano tante tragedie e tanto dolore …

La quarta  e non ultima emozione la da il film Her con un fantastico Joaquin Phoenix e Scarlet Johansonn del regista Spike Jonze, un film che prospetta un futuro già  presente , già in atto, in parte, ma estremizzato con metafore spiazzanti e sorprendenti … ecco il cinema deve emozionare , insegnare e sorprendere.
Questo non poter condividere le gioie e le emozioni è davvero frustrante, forse pochi film dei Festival vedremo nelle sale, alcuni in Tv, se sponsorizzati e finanziati da queste ultime.

La speranza è che non si facciano  i film tanto per esercizio stilistico ma per farli vedere a più gente possibile e non solo ai “Festivaioli “.
Le grandi case di produzione e distribuzione, i Comuni, gli enti preposti prendano atto di questa realtà, meno sale faraoniche e più sale magari d’essai, più incentivi alla cultura.

Chi ama il cinema e vive nei centri storici , spesso sono anziani,  ma non solo, non possono permettersi  di andare nelle multisala che sono fuori città fra odore dolciastro di pop corn e mega parcheggi, ebbene a loro,  questi piaceri sono negati.
Molti film presentati ai Festival e sempre più spesso venduti alle tv, il mezzo forse più democratico che ci sia, è cosa buona e giusta … ma volete mettere la magia di una sala cinematografica e la sterilità di uno scatolone???

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