In Italia il 95 per cento delle imprese agricole sono familiari
Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che la Fao ha dedicato quest’anno all’agricoltura familiare che in Italia rappresenta il 95 per cento del settore per un totale di 1,53 milioni di aziende secondo l’ultimo censimento. Non è eticamente sostenibile – sottolinea la Coldiretti – il fatto che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno – quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale – ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra.
“La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una piu’ attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’importanza di promuovere modelli di consumo piu’ sostenibile. In Italia con la crisi si è registrata una storica inversione di tendenza, con quasi tre italiani su quattro (73 per cento) che hanno tagliato gli sprechi a tavola secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.