Intervista di EMANUELA CAMPANELLA
Diego Cavazzin, tenore di fama mondiale, esordisce per hobby nella musica leggera; saranno i maestri Rita Antoniazzi e Aldo Ruggiano, ad indirizzare le sue doti vocali verso il mondo della musica lirica. Debutta nel 2011 nel ruolo del Duca di Mantova, in Rigoletto e da lì inizia una carriera intesa sia in Italia che all’estero. Ha appena concluso il Galà lirico a Tokio, avvenuto l’11 e il 17 novembre e tra un impegno e l’altro, siamo riusciti ad intervistarlo in occasione del Trovatore che lo vedrà nei panni di Manrico all’Opera House del Cairo.
L’Idea: Diego, tu sei un tenore in carriera da parecchi anni, ma ti ricordi il tuo primo debutto e le emozioni che provasti?
Diego Cavazzin: Mi ricordo benissimo il debutto assoluto perchè è stato solo pochi anni fa; ero il Duca di Mantova in Rigoletto. Ho iniziato la mia carriera scommettendo sulle mie capacità: avevo solo il dono della mia voce, non avevo nessun bagaglio tecnico ne musicale e non ero giovanissimo. Ho dovuto catapultarmi in questo mondo portandomi dietro un sacco di lacune, ma impegnandomi anima e corpo per cercare di mettermi alla pari con i colleghi. Una scommessa vinta, nonostante le mille preoccupazioni che mi affollavano la mente prima di salire sul palco, sono riuscito a rimanere lucido ed a non farmi sopraffare dall’emozione. Un successo replicato la sera successiva.
L’Idea: Raccontaci un episodio divertente che ti è successo durante la tua carriera artistica.
Diego Cavazzin: Pochi mesi dopo il debutto, ero in tournée in Germania con colleghi simpaticissimi; una delle ultime sere durante il bis in un concerto, un collega ha simpaticamente preso il posto del direttore d’orchestra mimando verso il pubblico la necessità di sostituirlo per incapacità. Conoscendo le mie possibilità, cioè che riesco a tenere un acuto per moltissimo tempo senza fatica, mi da l’attacco e dopo un attimo inizia a gesticolare di chiudere, tagliare, smettere!!!…il pubblico ovviamente esplose e la sera successiva ci fu il tutto esaurito!\
L’Idea: Hai un gesto scaramantico prima di entrare in scena?
Diego Cavazzin: No, nessuno. Credo che l’unica carta vincente sia la serenità unita alla concentrazione, se sei sicuro della parte, sei fisicamente in forma e lasci qualunque pensiero dietro le quinte, non hai bisogno di altro.
L’Idea: Senti di aver qualcosa in comune con il personaggio “Manrico”?
Diego Cavazzin: E’ un personaggio che mi è molto congeniale: eroico, sanguigno, coraggioso…in questi panni mi sento me stesso perchè Manrico ha un temperamento molto simile al mio,sento molto vicino anche l’amore che prova per la sua donna, anche se, come mi fa notare mia moglie, pecco sulla parte romantica….
L’Idea: È stato difficile studiare “Il Trovatore”?
Diego Cavazzin: Direi non troppo, come ogni ruolo anche questo presenta dei punti più difficoltosi di altri ma la difficoltà più grande sta nel dare carattere al personaggio che in questo caso, avendo un indole simile alla mia, interpreto con molta naturalezza.
L’Idea: Hai qualche segreto per concentrarti di più durante lo studio di un Opera?
Diego Cavazzin: Mia moglie! Da quando ho deciso di cimentarmi in questo percorso mi ha dato la possibilità di impegnarmi e concentrarmi solo sul mio lavoro; ho la fortuna quindi di avere pochi pensieri e quindi poche distrazioni.
Diego Cavazzin: Se devo prendere esempio dal mio percorso, consiglierei di iniziare studiando uno strumento, magari il pianoforte che può essere utile quando si appronta lo studio di un nuovo ruolo;consiglio di non avere timore di cambiare insegnante di tecnica vocale se non ci sono evidenti miglioramenti e di non dare retta a chi ci fa andare contro natura… fidiamoci della nostra gola; infine sconsiglierei questo percorso a chi non è abbastanza volenteroso e determinato.
L’Idea: Nel tuo cassetto quali sogni ci sono?
Diego Cavazzin: Allargare la famiglia e cantare al Metropolitan!
L’Idea: Finisci la frase: Diego Cavazzin tra 10 anni sarà…
Diego Cavazzin: Sarò quello che è scritto nel mio destino, ho dovuto impegnarmi molto per essere dove sono ma so di essere stato anche fortunato e la soddisfazione che provo per i risultati ottenuti è un privilegio.
L’Idea: Oltre alla musica classica, quali brani ci sono nella tua playlist?
Diego Cavazzin: Mi piace molto Robbie Williams, in particolare il pezzo “No regrets” che mi da la carica durante gli allenamenti in palestra.