Le produzioni cinematografiche statunitensi sanno il fatto loro. Chiaro, nessuna scoperta transoceanica da parte mia! Ma è giusto sottolineare quanto sia stata decisiva la scelta di riproporre negli Usa una commedia franco-canadese uscita nelle sale solo pochi mesi fa. Stessa trama, stessa regia: Ken Scott. Un direttore che tuttavia non ha mai brillato nelle sue eterogenee esperienza passate. Da Starbuck: 533 figli e non saperlo a Delivery man il passo è breve, davvero breve.
Commedia sana, divertente, che pur non raggiungendo mai picchi di sana ilarità, riesce a stimolare il pubblico minuto dopo minuto. Il soggetto, d’altronde, promette bene! Protagonista della vicenda è un imbranato uomo delle consegne di New York (Vince Vaughn) che sembra proprio non voler crescere di fronte alla sua non più giovane età. Ma nel caos della sua vita si va ad aggiungere un pesante grattacapo. L’uomo si ritrova improvvisamente di fronte ad una proposta legale scioccante: rivedere i 533 figli concepiti due decenni prima in una banca del seme. È da qui che parte il vortice di azioni scellerate (o meno) che coinvolgono il delivery man e le persone a lui connesse. Persone vive, reali, che rappresentano una grossa mole di profili sbiaditi e non.
Delivery man uscirà nelle sale italiane a breve. Nonostante io abbia l’idea che in Italia ci sia di meglio nascosto tra i cassetti di qualche autore senza distribuzione, questa commedia può essere, comunque, una delle più salutari della prossima stagione cinematografica.