(NoveColonneATG) Firenze – Dalle cronache di Tucidide del 400 a.C., che racconta del “male che non aggrediva mai due volte”, alla pandemia da Covid 19, che ha reso indelebile il 2020. È un racconto per immagini e parole – come “contagio”, “immunità”, “vaccinazione” – quello che offre “Con cura, con amore, con rigore. Viaggio nella storia dei vaccini”, la mostra itinerante inaugurata nei giorni scorsi a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati (Piazza Duomo 11), presso la presidenza della Regione Toscana. Ventisei pannelli che illustrano la battaglia incessante dell’uomo contro virus e malattie, ma anche l’impegno di scienziati e medici che grazie alle loro scoperte hanno salvato migliaia di vite. L’idea della mostra ha preso forma all’interno del Museo delle Arti sanitarie dell’Ospedale degli incurabili di Napoli. Dopo le tappe di Napoli e Roma, grazie alla volontà di Regione Toscana e di Ausl Toscana-Centro, in collaborazione con Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, la mostra rimarrà a Palazzo Strozzi Sacrati e sarà visitabile fino al 31 maggio, dal lunedì al venerdì (ore 10-13 e 15-17), per poi proseguire nei principali hub vaccinali della Toscana: a Empoli, Pistoia e Prato. Infine, tornerà a Firenze per un nuovo allestimento, tra dicembre e gennaio 2022, all’interno dell’Ospedale Santa Maria Nuova. Tra documenti storici, fotografie, illustrazioni e infografiche, il percorso espositivo spiega nel dettaglio come la medicina abbia affrontato il tema delle epidemie, dai dottori della peste con le loro inconfondibili maschere a becco d’uccello, antesignane delle nostre mascherine chirurgiche, alle varie tipologie di vaccini che abbiamo a nostra disposizione.
Chiude la mostra la storia dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre della Beatrice di Dante, e ancora oggi attivo, anche sul fronte della lotta al Covid. Santa Maria Nuova è – insieme all’Ospedale degli incurabili di Napoli, all’Ospedale Civile SS Giovanni e Paolo di Venezia, al Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e all’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma, ente fondatore di ACOSI – Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani che ha patrocinato e sostenuto questa mostra.