La battaglia contro la contraffazione alimentare e il cosiddetto ‘Italian sounding’ non è ancora vinta, ma richiede misure più severe per quanti si rendono responsabili di simili frodi – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Secondo le ultime stime, il mercato degli alimenti che traggono in ingannano i consumatori supera il valore di 100 miliardi di euro. Un giro d’affari considerevole che si serve di numerosi metodi di contraffazione, come l’utilizzo improprio di parole, immagini e nomi che richiamano l’Italia, ma che con il nostro Paese non hanno nulla a che fare.
Meritano per questo attenzione alcune recenti proposte di riforma dei reati alimentari, come per esempio quelle avanzate dal Comitato Scientifico dell’Osservatorio Agromafie. Ma oltre a controlli più rigidi sul nostro territorio, occorre agire a livello europeo e internazionale per far sì che accordi e normative rendano la vita sempre più difficile a chi intende sfruttare la qualità delle produzioni italiane per truffare i consumatori.