Suggestioni musicali irripetibili in Marocco, sabato 14 giugno 2014, con Roberto Alagna in concerto, accompagnato dal gruppo di origine palestinese The Khoury Project.
L’esibizione del celebre tenore si è tenuta nell’ambito del 20° “Festival de Fès des musiques sacrées du monde”, che ha luogo ogni anno sotto l’alto patronato di S.M il re Mohammed VI del Marocco.
Per propria natura, tale musica popolare contiene sonorità e ascendenze soprattutto arabe e andaluse, sia nella tessitura musicale sia nella vocalizzazione dei testi. L’amalgama di tutto ciò, magicamente dosato e mescolato, ha dato vita a un concerto decisamente d’atmosfera, che ha compendiato il sacro, toccando punte di misticismo, ed il profano, in piena sintonia con il tema conduttore del Festival, tanto quanto con la profondità di sentimenti e le sensazioni proprie dell’animo umano in cui le Genti del bacino del Mediterraneo pienamente potessero riconoscersi ed identificarsi.
La magnifica voce di Roberto Alagna ha affascinato il folto pubblico di Bab El Makina, esprimendo tutto il proprio sentire, quello che ogni nativo del “Mediterraneo” porta con sé nel DNA e che viene fuori con prepotente passione da ogni nota e da ogni parola. L’emozione sua era palpabile, palese la sua gioia nel cantare e la sua presenza ed azione si sono dimostrate decisamente carismatiche.
Un turbine di note, di dialetti, napoletano e siciliano, insieme alla presenza elegante della lingua francese, un vero Ghibli di sonorità, che si sono prolungati anche nelle esibizioni solistiche del gruppo musicale, dotato di straordinaria perizia tecnica.
A seguire lo splendido “Padre nostro” in francese scritto dallo stesso Roberto Alagna e “Panis Angelicus” di César Franck: atmosfera religiosa correttamente definita; per giungere poi, dopo un nuovo richiamo all’Opéra Francais con un estratto da “Marouf” di Rabaud, in un susseguirsi di grande coerenza stilstica e interpretativa, al “fulcro” del concerto, le canzoni siciliane e napoletane, in alternanza: dal sorridente e romantico Renato Carosone con “ ‘O Sarracino” e “Maruzzella”, alla “Napulitanata” di Costa, ai canti siciliani, tradizionali e non, come “Amuri carritteri”, “Cu ti lu dissi” e “Mattinata siciliana”, questi ultimi particolarmente cari all’interprete che ha le proprie origini familiari nella Magna Grecia, in quel della millenaria, grandiosa Siracusa.
Ogni suono ha avuto il proprio colore e la propria collocazione di fascino coinvolgente, ogni parola la propria carica emozionale e la pronunzia perfetta, porgendo al pubblico una ventata di passione anche con il canto inedito, in siciliano, “Amuri feritu” di Frédérico Alagna, interpretato dal fratello con particolare intensità.
Lo spettacolo è stato condotto in francese dallo stesso protagonista con perizia da fascinatore e con quella delicatezza e quell’humour di buon gusto che caratterizzano il suo modo di porgersi e di approcciare il pubblico: anche questa un’arma vincente, insieme alla sua voce ineguagliabile.
Numerosi i bis, richiesti dalla platea entusiasta, che hanno concluso una serata indimenticabile, sotto il cielo d’Africa, in una cornice evocativa e ricca di un fascino decisamente raro.
Lo spettacolo è stato trasmesso sia in televisione che via web ed è prevista la realizzazione di un DVD.