Articolo di Vanessa Pia Turco
Nella sindrome premestruale si può riscontrare una carenza di magnesio e di vitamina B6 che può determinare insonnia, crampi e dolori articolari e un incremento del livello di aldosterone, un
ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali, che regola il livello dei sali minerali nell’organismo umano e che può aumentare per deficit di magnesio, per l’eccessiva presenza di sale e di estrogeni o per stress. Inoltre nella fase premestruale si verifica anche un innalzamento del livello di prolattina che può causare tensione mammaria, cefalea e ritenzione dei liquidi corporei con conseguente stitichezza e aumento di peso. Risulta evidente inoltre che a causare un maggiore disagio nella sindrome premestruale possono concorrere anche disturbi alimentari e problemi psicosomatici riguardanti la mancata accettazione della propria femminilità o relativi a trascorsi traumatici riguardanti il rapporto con il proprio corpo.
Nella sindrome premestruale è necessario seguire una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali con una riduzione drastica di latticini, sale, zucchero e caffè. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato l’effetto negativo dello zucchero nella sindrome premestruale in quanto quest’ultimo aumenta la secrezione di insulina e quindi altera il metabolismo degli estrogeni. La caffeina è sconsigliata soprattutto in presenza di ansia, insonnia e depressione mentre il sale determina un lavoro eccessivo dei reni nel mantenimento del bilancio idrico del nostro corpo. Si consiglia di assumere pietanze a base di soia, un alimento davvero utile per l’azione riequilibrante a livello ormonale. La soia contiene i ”fitoestrogeni” che regolano il livello degli estrogeni nel sangue. Nella menopausa innalzandone il livello, nella sindrome premestruale invece abbassandone il livello. I fitoestrogeni sono contenuti in legumi, pere e ciliegie, carote, aglio e cipolla, semi di lino, soia e nell’olio d’oliva extravergine spremuto a freddo, nella birra e nei germogli. Infine è consigliato idratare il corpo bevendo almeno due litri di acqua minerale naturale al giorno ed è bene svolgere una corretta attività fisica quotidiana per combattere l’aumento di peso e la ritenzione idrica e per aiutare l’organismo a ritrovare energia e vitalità rendendo più elastici e fluidi i movimenti muscolari e articolari.
La vitamina B6 svolge una funzione predominante nel metabolismo dei grassi, dei carboidrati e delle proteine e nella sintesi della cistina, aminoacido essenziale per le unghie e per i capelli. Contribuisce al corretto funzionamento dell’apparato digerente e al mantenimento dell’equilibrio nella bilancia del sodio e del potassio, nell’attivazione degli anticorpi svolgendo un’importante funzione immunitaria e collabora attivamente nella produzione di ormoni come l’adrenalina e l’insulina. La vitamina B6 è altamente protettiva sui vari tessuti organici in particolare sui tessuti nervosi e risulta essenziale nella coordinazione psicomotoria. Risulta utile nella prevenzione del cancro, nella depressione, nelle dermatiti, nella debolezza muscolare e nell’artrite. Il suo assorbimento è ridotto dal tabacco, dagli alcolici e dal caffè. È favorita la sua disponibilità nell’organismo umano dalla presenza dell’acido linoleico, dalle vitamine B1 e B2 e dal magnesio. È stabile al calore e in presenza di ossigeno mentre viene alterata dalla luce solare. La vitamina B6 è presente nel lievito di birra, nel germe di grano, nella soia e nella carota, nelle nocciole, nel tonno, nel merluzzo, nelle lenticchie, nelle prugne, nel riso, nelle banane, nell’avocado, nelle castagne e nei fagiolini, nella melassa, nelle frattaglie, nei semi di girasole, nelle uova e nel pane integrale.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina B6 per gli adulti è valutato intorno a 2 mg e può essere raggiunto assumendo una porzione di salmone e patate al forno. Il limite minimo per le donne è di circa 1,1 mg al giorno. Per i bambini se ne consiglia l’assunzione di circa 50 mg mentre nel caso di sindrome premestruale o di tunnel carpale o di depressione se ne consiglia l’assunzione fino a 100 mg al giorno per periodi che non superano i 30 giorni. È bene assumerla con magnesio, zinco e vitamina C che la rendono maggiormente assimilabile.