L’analisi dei sistemi complessi applicata dall’Isc-Cnr e dall’Invalsi al rapporto tra scuola, popolazione e territorio, ha permesso di individuare le caratteristiche della distribuzione degli istituti in Italia. Lo studio è pubblicato su ‘Nature Scientific Reports’
All’avvio di ogni nuovo anno scolastico si parla dell’emergenza ‘classi pollaio’, cioè sovraffollate. Un supporto alla soluzione di questo annoso problema giunge ora dall’analisi con cui alcuni ricercatori, tra cui Riccardo Di Clemente dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Isc-Cnr), hanno messo a punto un metodo per ottimizzare la posizione delle scuole primarie nel territorio sulla base della densità abitativa e delle caratteristiche del territorio. Lo studio è pubblicato su ‘Nature Scientific Reports’.
Il nostro sistema scolastico nella sua evoluzione storica ha trovato un equilibrio seguendo due differenti regimi: “Nelle zone pianeggianti e altamente popolate come l’area metropolitana di Firenze si è preferito insediare plessi scolastici di dimensione maggiore che interagiscono tra loro”, prosegue il ricercatore dell’Isc-Cnr. “Nelle aree montane, per esempio nell’aquilano, sono sparse sul territorio scuole più piccole permettendo così agli studenti dei piccoli centri montani di usufruire dei servizi scolastici”.
L’analisi può essere quindi utile ai decisori politici per migliorare l’offerta alle famiglie del sistema scolastico. “Al pari di altri sistemi complessi, come città o imprese, la dimensione delle scuole primarie è governata da una ‘legge a potenza’: una relazione tra la grandezza delle scuole che presenta caratteristici tratti di stabilità e spiega perché il sistema scolastico mantiene una forte eterogeneità, nonostante i passati tentativi legislativi tesi ad accrescere il numero degli studenti nelle classi (Dm 331/1998 e Dpr 81/2009) e a ridurre il numero delle scuole montane più piccole tramite accorpamenti”, conclude Alessandro Belmonte dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi) che ha collaborato allo studio con Sergey V. Buldyrev della Yeshiva University di New York (Usa). “Una ristrutturazione del sistema logistico del paese richiederebbe scelte politico-organizzative che possano, dati i vincoli territoriali, semplificare la complessità del sistema scolastico italiano ottimizzando le scuole in rapporto con popolazione e territorio”.