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Bruno Gouery, protagonista della serie tv Emily in Paris, ospite alla Milano Fashion week

Il cast di White Lotus

 Intervista di Diletta Maria Cecilia Loragno

Metti una giornata di Gennaio, la frenesia della Milano fashion week, le giornate di corsa, le sfilate, gli showroom, i party esclusivi ed è allora che mi incrocio con Bruno Gouery, interprete della fortunata serie tv “Emily in Paris”, da me seguita con passione ed entusiasmo fino al giorno prima in tv, una serie che mi ha coinvolto ed emozionato puntata dopo puntata e mi ha fatto sognare ad occhi aperti la magia della Ville Lumière.
Ed ecco che la Emily che c’è dentro di me, animata da spirito intraprendente e dall’ amore per le pubbliche relazioni, prende il sopravvento e, superando una certa timidezza iniziale, mi faccio avanti per un saluto e una foto, scusandomi per il mio francese, sebbene, proprio come Emily, io ami moltissimo il francese, con la sua inconfondibile dolcezza e musicalità.
Rassicurata dalla gentilezza e simpatia del mio interlocutore, proseguo in modo più rilassato (e in italiano) la conversazione con uno degli attori che ho più amato mentre seguivo la serie, scritta e ideata da Darren Star, autore di molte serie di successo come Sex and the City e Beverly Hills 90210.
La serie racconta le giornate frizzanti e le inebrianti avventure della giovane americana Emily Cooper, interpretata da Lily Collins, che ottiene il lavoro dei suoi sogni a Parigi, nell’agenzia di marketing Savoir diretta da Sylvie Grateau, interpretata da Philippine Leroy-Beaulieu, affiancata dai collaboratori Luc (Bruno Gouery) e Julien (Samuel Arnold).
Un film corale, girato tra Parigi e i paesaggi suggestivi della Valle della Loira, un’ode alla bellezza senza tempo della capitale francese: puntata dopo puntata ci perdiamo nei suoi incantevoli giardini, nelle sue deliziose piazzette sino ai meravigliosi ponti sulla Senna, passando per palazzi elegantissimi e raffinati bistrot.

L’Idea Magazine: Bruno, “Emily in Paris” ci ha fatto sognare con le sue storie e le bellissime immagini di Parigi, sempre glamour ed elegante. In questa fortunata serie interpreti Luc, un personaggio in cui la serietà professionale è arricchita magistralmente da una sottile e geniale vena ironica: quanto questo mix ti rispecchia nella vita quotidiana?
Bruno Gouery: Diciamo che c’è sempre un po’ di noi nelle parti che recitiamo, ovviamente. Faccio il mio mestiere seriamente senza prendermi sul serio. Non so se la parola ‘serietà’ sia la più adatta per Luc, comunque qualcosa di professionale lo avrà, perché con una capa come Sylvie Grateau ci vuole efficienza. Luc ha tanta fantasia e forse una certa follia che potrebbe essergli utile nel suo lavoro. Quello che posso confermare è una mia vena ironica. Per la precisione la chiamerei autoironia. Secondo me questa autoironia proviene dalle mie origini italiane, mia mamma è nata in Italia, e devo dire che la mia comicità è proprio legata alla commedia all’italiana: Gassman, Totò o Benigni sono la mia fonte d’ispirazione.
Quando recito il personaggio di Luc cerco la mia parte fanciullesca. Come i bambini, Luc ha pochi filtri, parecchia vulnerabilità, furbizia e tanta ingenuità. Un personaggio e un carattere che mi piace riscontrare da tre stagioni.

Il cast di “Emily in Paris”

L’Idea Magazine: Mi dicevi che la tua mamma è italiana e per questo parli benissimo l’italiano, che rapporto hai con l’Italia? Hai un luogo del cuore in cui ti piace tornare e rifugiarti?
Bruno Gouery: Un rapporto viscerale. In Italia mi sento a casa, mi piace la lingua, la cultura, la cucina, la moda, il calcio, i suoni, l’atmosfera… Ho sempre parlato l’italiano, i miei nonni mi parlavano addirittura in dialetto bergamasco! In Italia ho tanti parenti e amici, mio fratello è tornato a viverci, ho fatto i miei studi universitari a Milano e da qualche anno lavoro parecchio con registi italiani: Sergio Castellitto, Sydney Sibilia, Edoardo De Angelis o recentemente con Alessandro Siani nel film che uscirà il 14 febbraio « Tramite Amicizia ».
L’Italia l’ho girata dal Ticino alla Sicilia e potrei parlare per ore di questo Paese meraviglioso. Ho talmente tanti luoghi del cuore che non posso sceglierne uno, a Bergamo ho le mie radici, la Val d’Orcia è un luogo per le vacanze e Roma è la città ideale per vivere.

Emily in Paris. Bruno Gouery of Emily in Paris. Cr. Carin Backoff/Netflix © 2021

L’Idea Magazine: Tra le numerose location, una più bella dell’altra, in cui sono state girate le scene di Emily in Paris, spaziando dai luoghi più famosi e celebri della Ville Lumière ai paesaggi da cartolina della Valle della Loira, quali sono i luoghi che preferisci? 
Bruno Gouery: Alcuni critici hanno accusato la serie di mostrare una Parigi da cartolina, ma Darren Starr non ha inventato questi posti da cartolina, li ha filmati! La serie ha ridato a Parigi una visibilità mondiale. Vivendoci ogni tanto ce lo dimentichiamo ma è una delle città più belle del mondo. I luoghi che preferisco sono tanti: dal quartiere Marais con la sua place des Vosges, dai Quais de la Seine da girare al tramonto a l’Ile St Louis, impossibile sceglierne uno: questi posti vanno percorsi a piedi perdendosi per le vie, le piazzette, i giardini, le bistrots e passeggiando lungo la Senna…

L’Idea Magazine: Nella serie grande è l’attenzione per il glamour e la moda: gli outfit sono sempre impeccabili, da quelli più divertenti, estrosi e colorati a quelli minimal, total black e sofisticati, spesso impreziositi da accessori e gioielli importanti. Francia e Italia da sempre sono impegnate simpaticamente in una sorta di ‘sfida’ su molti campi, dall’arte al turismo allo sport, passando per il cibo e il vino, senza escludere il settore moda: cosa ne pensa Luc al riguardo, con la sua immancabile ironia? 
Bruno Gouery: Impossibile scegliere tra Italia e Francia, sarebbe come scegliere tra mio papà e mia mamma. Sono un mix di queste due culture. Due paesi con civiltà, cultura, arte, patrimonio, moda e cucina fantastiche.
Invece posso rivelarvi questo: quando c’è una partita di calcio tra Italia e Francia, inizio sempre la partita con un’utopia di imparzialità, «che vinca il migliore !» ma dopo 10 minuti, vivo la stessa cosa di Nino Manfredi nel film «Pane e Cioccolata» e finisco sempre per esultare quando segna l’Italia.

Il cast di White Lotus

L’Idea Magazine: Si nota grande feeling e complicità tra tutti voi del cast. Come è stata la tua esperienza sul set? 
Bruno Gouery: Bellissima, mi piace la professionalità degli americani, perché sanno che con gli attori bisogna avere la massima serietà e allo stesso tempo essere leggeri per poterla trasmettere al pubblico.
Con il cast l’atmosfera è davvero ottima, siamo diventati amici. Vedo spesso Philippine Leroy Beaulieu, sono andato a trovare Samuel Arnold a Londra, ma potrei citare l’intero cast perché c’è una grande complicità fra noi. Penso che il pubblico lo percepisca. Poi gli autori sono sempre vicini a noi, la troupe tecnica cambia poco e tutto ciò crea un’atmosfera ottima per lavorare su una serie brillante.

L’Idea Magazine: Puoi svelarci quando potremo seguire in tv una nuova stagione della serie?
Bruno Gouery: Non vi posso comunicare date per il semplice fatto che non le so nemmeno io! L’unica cosa certa è che ci sarà una quarta stagione che gireremo quest’anno!

Lucas Bravo, Philippine Leroy-Beaulieu, Bruno Gouery, Camille Razat, Samuel Arnold, Lily Collins, William Abadie, Ashley Park, e Lucien Laviscount durante l’attivazione del programma “Emily in Paris” a New York City nel dicembre 2022. (Photo credit Jamie McCarthy/Getty Images for Netflix)

L’Idea Magazine: Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 
Bruno Gouery: Nel futuro immediato parto per Los Angeles perché tutto il cast della serie « White Lotus » è stato nominato per la cerimonia degli Sag Awards il 26 febbraio. È una bellissima serie di HBO che ho girato l’anno scorso in Sicilia.
Uscirà il 14 febbraio in Italia il film di Alessandro Siani « Tramite Amicizia » nella quale faccio la parte di un rapinatore depresso. Girerò il primo film di Jean Baptiste Saurel un regista francese, una commedia a marzo poi ci sarà la quarta stagione di Emily in Paris.
Ma uno dei miei progetti più importanti è quello di trovare una produzione per una pièce teatrale che ho appena scritto, tratta da un soggetto cinematografico mai girato di Mario Monicelli, su un personaggio storico italiano divertentissimo ed affascinante che vorrei interpretare. L’appello è lanciato!
Vorrei concludere mandando un carissimo saluto ai numerosissimi fans italiani che mi seguono, mi scrivono su Instagram e che mi trasmettono tanto affetto nelle strade parigine e italiane quando li incrocio!!                  

L’Idea Magazine: Merci Bruno, à bientôt!

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