Foto: Scatti d’autore a cura del fotografo Karm Amato
“Audentes fortuna iuvat” (il destino aiuta chi osa), e di coraggio, audacia, oltre a molta pazienza e tenacia, ne abbiamo posseduti e spesi in abbondanza nel seguire un’edizione del Bifest interessante ma funestata dalle pessime, per usare un eufemismo, condizioni climatiche.
Giove Pluvio ed Eolo hanno dominato quasi tutti i giorni della manifestazione che, ironia del caso, accoglieva l’inizio della Primavera. Il tempo inclemente ha di certo scoraggiato i più pigri e i meno zelanti, ma non è stato un ostacolo insormontabile per chi pensa che fortuna, buona o cattiva “sorte”, non esistano, per chi ama e svolge la propria professione con serietà e impegno, per coloro i quali pensano, come noi, che “Faber est suae quisque fortunae” (ciascuno è artefice della propria fortuna, del proprio destino). Le energie positive però non sono un elemento irrilevante né sempre opinabile, in tal senso possiamo affermare, e con un legittimo senso di fierezza, che l’Idea Magazine porta “fortuna” al Bifest di Bari (e al Festival del cinema di Roma). Ogni qualvolta abbiamo seguito la rassegna cinematografica nel capoluogo pugliese, il bilancio finale è sempre stato superiore alle aspettative degli organizzatori e del direttore artistico Felice Laudadio.
Perfino nel teatro Margherita dove quotidianamente si svolgevano conferenze stampa e photo call per i fotografi, giungevano spesso curiosi e interessati “spettatori”, pubblico”comune”, non addetti ai lavori, sia per vedere i loro beniamini, che per saperne di più sulle sinossi dei film, sugli aneddoti e circa il backstage durante le riprese. Il Bifest 2015 non è stato contrassegnato, a differenza delle edizioni precedenti che abbiamo piacevolmente seguito, dal glamour (non è affatto negativo, come molti detrattori, forse snob o in fallo… vogliono far credere, anzi può essere una componente di forte appeal e fondamentale per un festival del cinema!), da numerosi personaggi famosi e prestigiosi (attori, registi, compositori).
Rispetto al passato: poco “red carpet”, meno mondanità, stavolta non si sentivano (e non per meteoropatia o letargia hehe) quel clima festoso, la verve, la felice attesa, quell’atmosfera gioiosa che avevano contraddistinto le edizioni passate, infine ci sono state poche, ma in genere buone, anteprime e prime visioni, però molti più film del 2014 rispetto a quelli dell’anno in corso. Non c’era il sole e neppure il Bifest splendeva, come se si fossero spente le luci e anche gli entusiasmi (lo abbiamo notato pure tra gli organizzatori e lo staff del Bifest, alcuni ci hanno anche confidato il loro malessere), zero sorrisi, gentilezza rara, visi tirati, una sorta di depressione diffusa e malcontento (sarà la crisi?) che strideva con la nostra attiva partecipazione e il nostro positive thinking, con il nostro stato d’animo radioso.
Non sono mancati incidenti di percorso o accadimenti sgradevoli, come: diversi sold out e gente arrabbiata e delusa fuori dal cinema Galleria (non sarebbe il caso di puntare su più cinema e più teatri, su altre sedi, in futuro?); l’interruzione ex abrupto della proiezione di un bel film, “Noi 4”, (tempo tra l’altro abbastanza lungo di “black out”, mentre gli spettatori brontolavano in attesa che qualcuno avvisasse del problema e vi ponesse rimedio), in sala era pure presente Ettore Scola, celeberrimo regista nonché Presidente del Bifest; infine, l’immensa folla in coda fin dal primo mattino rimasta fuori dal teatro Petruzzelli, tutti corsi in massa per ascoltare la master class di Nanni Moretti che non si è voluto concedere alla folla adorante, non ha voluto che gli venissero poste domande né dai giornalisti né dal pubblico, vietate le telecamere, uniche domande ammesse (e presumiamo concordate) quelle poste dal direttore del festival di Annecy, Jean Gili, aficionado e ammiratore da sempre di Moretti, nessuna domanda scomoda o indesiderata per l’unico regista che si è comportato un po’ da diva capricciosa e viziata, a differenza degli altri, grandissimi, sette registi che hanno tenuto le master classes al politeama di Bari. Le note davvero positive e degne di rilevanza del Bifest: grande spazio dato ai registi e agli attori ”emergenti”; ottimi i documentari tra cui spiccavano per qualità “Triangle” di Costanza Quatriglio e “The special need” di Carlo Zoratti; la notevole affluenza di pubblico, non solo adolescenti, ventenni, e non solo scolaresche, pubblico numeroso e fedele, con perseveranza, dal 21 al 28 marzo.
La bellissima mostra, la più interessante e suggestiva tra tutte le altre (le due mostre mostre dedicate rispettivamente ai registi Francesco Rosi, e a Fritz Lang, entrambe a cura di Angelo Amoroso d’Aragona; la mostra in piazza del Ferrarese ideata e realizzata dai fotografi Pasquale Susca e Nicola Amato) anch’esse comunque degne di apprezzamento, intitolata “Scatti di cinema” a cura del valente Daniele Trevisi, nell’ex palazzo delle poste, accanto all’Università; la rassegna cinematografica dedicata all’eccellente regista scomparso Francesco Rosi. Molto apprezzati anche i documentari e i film dedicati alla disabilità e alla sessualità connessa all’handicap (tematica delicata e di rado affrontata) quali il suddetto ”The special need”, storia di un giovane uomo autistico, Enea, supportato dai suoi amici nel percorso non facile della sua “prima volta”, storia simile a quella di Francesco, ragazzo nato senza braccia, magnifico protagonista del bel film “Noi siamo Francesco”, di Guendalina Zampagni, girato in Puglia, con un ottimo cast tra cui spiccano la bravissima Elena Sofia Ricci e, per simpatia e spontaneità, oltre che bravura, l’attrice barese Mariolina De Fano. Francesco riuscirà, complici il suo migliore amico e la sua ragazza, a vivere le gioie dell’amore e vivere pienamente la sua sessualità non più con una escort (come accade per volere della madre che pensa di aiutarlo in questo modo, facendogli scoprire la sessualità ma a pagamento) bensì con una sua coetanea di cui è innamorato (e ricambiato). Di sessualità tratta anche il film, che ti resta dentro dopo averlo visionato, “Più buio di mezzanotte” di Sebastiano Riso, un film emozionante e coinvolgente con attori straordinari tra cui si distinguono per bravura: Davide Capone che interpreta magistralmente il suo omonimo, Davide, ragazzo 14enne che scappa da casa e si unisce a ragazzi che si prostituiscono, che si sentono donne in un corpo da maschio; Vincenzo Amato (suo padre nel film); Pippo Delbono (il “pappone”sfruttatore). In Davide c’è qualcosa, e non soltanto nel suo aspetto esteriore, che lo fa somigliare ad una ragazza, è un figlio-“femmina” odiato e percosso dal padre maschilista e omofobo (che gli sommistra per via endovenosa, ormoni, per farlo ”guarire”).
Con grandissimo piacere e in totale accordo abbiamo accolto la loro premiazione al Bifest, miglior attore protagonista, premio Vittorio Gassman a Elio Germano, e premio Nuovo Imaie per il miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino. A fare incetta di premi è stata l’attrice Alba Rohrwacher: Premio Nuovo Imaie per la migliore attrice protagonista per Vergine giurata di Laura Bispuri e Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista per Hungry Hearts di Saverio Costanzo. Pluripremiato il film “Anime nere” di Francesco Munzi. La giuria espressa dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici ha assegnato i seguenti premi: Premio Mario Monicelli per il miglior regista a Francesco Munzi per Anime nere. Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore a Luigi Musini per Anime nere di Francesco Munzi e per “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi. Il fim più commovente e di eccelsa qualità, il più bello del Bifest 2015 è senza alcun dubbio “Le dernier loup” dell’ineguagliabile maestro Jean-Jacques Annaud. Dulcis in fundo, davvero molto interessanti e sempre affollate le master classes, a ingresso libero, svoltesi nel teatro Petruzzelli, e tenute dai più grandi registi del cinema italiano e internazionale: Alan Parker, Jean- Jacques Annaud, Costa-Gavras, Ettore Scola, Andrzey Wajda, Edgar Reitz, Margarethe von Trotta, Nanni Moretti, tutti premiati (Fipresci 90 platinum award).
Parker a proposito della sua professione ha sostenuto che lui ha sempre sentito il bisogno di evolvere, sperimentare, creare progetti nuovi e originali. “I grandi registi quando invecchiano, rischiano di ripetere se stessi, non migliorano con l’età, per tale ragione ho deciso di smettere di fare cinema. Non sono andato alla scuola di cinema e la pubblicità è stato il mio esordio e il mio studio. Il mio cinema è stato la reazione all’idea francese e italiana che un regista fa un unico film pieno di variazioni. Io ho sempre voluto fare qualcosa di differente e nuovo. Odio la ripetizione e per me creatività è sinonimo di originalità e di freschezza”. Fare cinema oggi per Parker è diventato stressante e difficoltoso: ”L’ultima sceneggiatura che ho scritto è stata la cosa migliore che ho mai fatto. Non ho mai trovato i soldi per farla e, alla mia età, non ho più la pazienza e la resilienza per farlo. Oggi si pensa solo all’aspetto commerciale, l’industria cinematografica è insana, si devono accettare compromessi e trovare i finanziamenti è un’impresa ardua, tutto ciò non mi piace e non fa per me”. L’ultimo film di Parker è stato “The life of David Gale”, con Kevin Spacey, contro la pena di morte. Omologhia (perfetto accordo tra le parole e le azioni) e pura coerenza ci mostra, e Parker si appresta a vivere la sua ”terza esistenza” come pittore. Per il regista Jean -Jacques Annaud, il film è in primo luogo una storia e si ha il dovere di raccontarla bene. Anche il 3D, usato in maniera molto soft ne ”L’ultimo lupo”, va messo al servizio della storia. “La suggestione del 3D è impareggiabile, però occorre essere attenti e disciplinati quando lo si utilizza. Tanti registi oggi non amano il 3D, ma io l ‘ho scelto, per il mio film, ”L’ultimo lupo”. per creare maggiore intimità con gli animali, per coinvolgere lo spettatore in un sentimento di condivisione, o meglio, di empatia, in riferimento alle emozioni del lupo”. Per quanto riguarda se stesso dichiara: ”Io sono un bambino con i capelli bianchi sì, ma resto pur sempre un bambino e ne sono felice. Ciascuno di noi per vivere al meglio deve serbare la propria infanzia, il proprio fanciullo, dentro di sé, per sempre”. I genitori di Annaud erano estimatori del cinema italiano, soprattutto di Vittorio De Sica: ”Ladri di biciclette e Sciuscià sono stati i primi film che ho visto, io adoro Ettore Scola e visto che è qui presente in sala, gli dico, ti dico: Grazie! I miei registi prediletti e le mie muse ispiratrici sono: Alan Parker, lui tra l’altro ha fatto spot pubblicitari prima di me e da lui ho appreso tanto, sono rimasto affascinato dalla sua eleganza e incisività; Costa-Gavras al secondo posto, sono fiero di essermi ispirato a lui; e, al terzo posto, Ettore Scola, di cui ho visto tutti i film e ho amato il suo sense of humour, la sua raffinatezza”.
Elenco premi del Bif&st – Bari International Film Festival 2015
ItaliaFilmFest
La giuria espressa dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e composta da Franco Montini (presidente del SNCCI), Vito Attolini, Paola Casella, Francesco Gallo, Andrea Martini, Cristiana Paternò e Federico Pontiggia ha assegnato i seguenti premi:
Premio Mario Monicelli per il miglior regista a Francesco Munzi per Anime nere
Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore a Luigi Musini per Anime nere di Francesco Munzi e per Torneranno i prati di Ermanno Olmi
per Torneranno i prati sarà premiata anche la co-produttrice Elisabetta Olmi
Entrambi i film sono stati realizzati in coproduzione con RAI Cinema rappresentata da Cecilia Valmarana.
Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto a Marcello Mazzarella per Biagio di Paquale Scimeca
Premio Luciano Vincenzoni per la migliore sceneggiatura a Edoardo Leo e Marco Bonini per Noi e la Giulia di Edoardo Leo
Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista a Alba Rohrwacher per Hungry Hearts di Saverio Costanzo
Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista a Elio Germano per Il giovane favoloso di Mario Martone
Premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista a Anna Foglietta per Noi e la Giulia di Edoardo Leo
Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista a Carlo Buccirosso per Noi e la Giulia di Edoardo Leo
Premio Ennio Morricone per le migliori musiche a Paolo Fresu per Torneranno i prati di Ermanno Olmi
Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia a Fabio Cianchetti per Hungry Hearts di Saverio Costanzio
Premio Dante Ferretti per il miglior scenografo a Giuseppe Pirrotta per Torneranno in prati di Ermanno Olmi
Premio Roberto Perpignani per il miglior montatore a Cristiano Travaglioli per Anime nere di Francesco Munzi
Premio Piero Tosi per il miglior costumista a Nicoletta Ercole per Incompresa di Asia Argento
PANORAMA INTERNAZIONALE
Giuria popolare
Presidente: Valerio De Paolis
Premio Internazionale al miglior regista: Louis-Julien Petit per il suo film Discount
Menzione speciale al regista Oles Sanin per il suo film Povodyr (The Guide)
PREMIO NUOVO IMAIE MIGLIORI ATTORI
della sezione ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde
Premio Nuovo Imaie per la migliore attrice protagonista a Alba Rohrwacher per Vergine giurata di Laura Bispuri
Premio Nuovo Imaie per il miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino per Senza nessuna pietà di Michele Ahlaique