Oggi è la Festa della Mamma, e sono più vecchio di com’era mia madre quando volò via quella mattina d’agosto di oltre mezzo secolo fa. È trascorso tanto tempo, ma non ci siamo mai lasciati… perché mamma e figli non si lasciano mai! Oggi scrivo per onorare questa festa, ma soprattutto per dirle che pur vivendo in questa “valle di lacrime” sempre più senz’anima e senza cuore io sono felice e lo devo a lei per l’immenso bagaglio d’amore che mi ha donato donandomi la vita.
Mi ha fatto nascere a Napoli che per me rimane sempre la città più bella del mondo malgrado le quotidiane coltellate che tanti suoi figli ingrati ancora oggi le infliggono.
Mi ha fatto nascere con il desiderio di migliorarmi e la volontà di creare armonia, sempre. Ricordo che quando da bambino la vedevo china sul lavatoio in quell’acqua gelida con l’artrite che le contorceva le mani, dicevo che volevo andare a lavorare per pagarle una lavandaia. Nonostante fossero tanti gli stenti da sopportare con lei trascorrevo la mia infanzia correndo gioioso per le strade e i vicoli della nostra adorata terra.
Insieme a lei ho assaporato tutte le gioie di quegli ultimi tempi che Napoli ancora regalava a piene mani a chi veramente sapeva amarla. Tutto questo ha fatto di me un uomo felice che sa apprezzare le piccole cose e che ha imparato cos’è la gratitudine e cos’è la riconoscenza. Cara mamma, questa l’unica ricchezza che ho e me l’hai data tu. Io la porterò con me nell’ultimo viaggio e per questo voglio ancora dirti grazie. Mamma, auguri per la tua festa e per la festa di tutte le mamme del mondo.
Raffaele