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Auguri di ferie serene e gioiose per tutti. Tutti le meritiamo, ma…

Patrick Zaki con la moglie

Caro direttore Dossena,
sono un vecchio classe 1940, con pochi studi ma che non si è mai arreso all’ignoranza. La passione per la lettura e l’amore per la poesia mi hanno molto aiutato. Spesso invio “lettere” per esprimere, con parole mie, un parere sulle cose che accadono. Oggi che ci accingiamo a godere un periodo di meritato riposo, avverto dal profondo del cuore forte il desiderio di augurare a tutti, in particolare alle gentili persone che in qualche modo mi hanno onorato della loro attenzione, serene vacanze, vacanze in cui tutti cerchiamo quel briciolo di serena felicità che ci possa servire da balsamo per il resto dell’anno. Ma è vera felicità quella che ci costruiamo nel nostro ambito personale e famigliare mentre attorno a noi c’è un’umanità che soffre?

A tal proposito desidero fare una riflessione sul comportamento di Patrick Zaki, il giovane ricercatore egiziano dell’Università di Bologna, graziato e liberato l’altro ieri, che ha ringraziato il Governo italiano ma non ha voluto onori particolari in quanto ancora migliaia di suoi conterranei restano in cella per i reati di opinione.

La sua è stata una decisione che condivido appieno perché ricorda al mondo intero che la nostra felicità trae linfa dalla felicità degli altri.

Come si può infatti essere felici se attorno a noi c’è tanta sofferenza? Zaki ha parlato degli egiziani in cella, io non posso non ricordare i fiumi di sangue innocente che continuano a scorrere a causa della guerra tra Russia e Ucraina e di tutte le altre che straziano il pianeta… non posso non ricordare i continui femminicidi, le vittime della droga, i morti sul lavoro, i bambini che vengono abusati, gli anziani umiliati e maltrattati nelle case di riposo, i migranti che perdono la vita negli stessi mari dove noi cerchiamo refrigerio… Come si può essere davvero felici se leggi che “nel mondo quasi un individuo su tre è in condizioni di insicurezza alimentare moderata o severa e l’obiettivo Fame zero previsto entro il 2030 non verrà raggiunto (Rapporto Sofi 2023)” mentre noi, che ci definiamo civili, continuiamo a buttare tonnellate di cibo? Come puoi sentirti gioioso e sereno quando sei spettatore impotente della corruzione e degli imbrogli in cui sguazzano vari uomini e donne di potere che invece dovrebbero essere alfieri di integrità morale e fedeli al giuramento prestato? Puoi girarti dall’altra parte e far finta di niente, ma così vivi in un mondo assolutamente irreale, senza principi e ideali…Tutto nella natura è interconnesso e noi non siamo delle monadi ma individui sociali. Dobbiamo guardare gli altri e sentirli fratelli, tendere le nostre braccia per abbracciare tutti e per costruire uniti una società dove poter veramente sentirci felici, tutti insieme.  Cosa ne pensate? Io sono troppo vecchio, poco tempo mi resta, ma non smetterò mai di sognare un mondo più giusto, una umanità più buona, per il bene di tutti!

Raffaele Pisani

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