Le occasioni per esercitarsi nel disegno anatomico possono essere davvero tante: piscine, palestre, parchi, mezzi pubblici di trasporto. Ovunque ci siano esseri umani ci sono dettagli di volti, mani, gambe, da studiare e osservare nelle diversità individuali e da interpretare in chiave creativa. Tutto diviene un bagaglio visivo e mnemonico davvero unico che permette a chiunque di accingersi al disegno con la massima naturalezza e semplicità, ottenendo, con opportuni consigli e accorgimenti tecnici, risultati, a volte, davvero sorprendenti. E poi la pittura, come tutte le attività creative, aiuta l’individuo a sviluppare e a definire le proprie attitudini e le proprie abilità, a rafforzare la volontà e a migliorare il contatto e l’integrazione con l’ambiente circostante contrastando noia, ansia e stress quotidiano. Ecco che una semplice attività creativa, svolta magari giornalmente, può essere ben più di un semplice esercizio risultando così una splendida occasione per ottenere relax e vitalità interiore.
Disegnare è un passatempo davvero prezioso per l’essere umano in quanto allontana emozioni negative come ansia, tristezza, angoscia, rabbia, rimorso. Disegnare stimola la fantasia, l’immaginazione e la creatività. Favorisce e sviluppa inoltre le capacità affettive, cognitive e relazionali. Concentrarsi sulle linee, il colore o la trama del disegno permette di liberare l’individuo da preoccupazioni, stress, noia e routine quotidiana. L’arteterapia, nata negli anni quaranta in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d’America, è divenuto un vero e proprio processo terapeutico per migliorare e risollevare il benessere fisico, emotivo e mentale dell’essere umano. Mentre ci esercitiamo a ritrarre un paesaggio o una natura morta mettiamo in moto determinati processi espressivi che permettono la crescita personale e facilitano la possibilità di esplorare e sviluppare le proprie risorse e potenzialità. Dipingere, come sostengono vari ricercatori e studiosi, rafforza l’’autostima e la sicurezza nelle proprie attitudini e capacità e permette di entrare in contatto con il proprio bambino interiore appesantito dalle gravose responsabilità quotidiane. Poi disegnare può aiutare anche genitori molto stressati a lasciarsi andare con i loro bambini facilitando il gioco e la spensieratezza. L’arteterapia infatti ha una funzione educativa davvero importante. Nelle attività creative non ha importanza avere da subito risultati eccezionali ma è essenziale applicarsi con regolarità e pazienza per avere risultati, a volte, sorprendenti.
I modi per disegnare le mani e i piedi sono vari, da quello lineare, si tracciano i contorni delle forme e le linee, a quello tonale, si valutano i rapporti fra le parti in luce e in ombra del soggetto, a quello strutturale, si individuano e si contrappongono le masse principali, a quello costruttivo, si costruisce un tessuto geometrico delle linee portanti del soggetto da disegnare. La scelta di uno di questi procedimenti dipende dalle attitudini psicologiche o dalle preferenze espressive dell’artista e dalle caratteristiche della forma da disegnare.
E’ bene non limitarsi ad usare un solo metodo, in quanto variare il più possibile consente modalità di espressione artistiche inaspettate. Impegnarsi a disegnare o ritrarre la struttura anatomica di un determinato soggetto con delle particolari caratteristiche somatiche, in una particolare condizione di luce e di atteggiamento, è essenziale per affinare la propria sensibilità artistica. Individuare il gesto, nella sua unicità temporale, è fondamentale. Il gesto indica il movimento corporeo che accompagna un’espressione o la comunicazione di un messaggio. A volte è tacito ma spesso affianca, completa o arricchisce ciò che la parola dice. Studiare il significato gestuale rappresenta per l’artista un tema inesauribile di spunti e osservazioni.
Ad esempio la mano, nella sua variabilità morfologica, nella sua variabilità gestuale e in differenti condizioni di luce e angolazione prospettica offre lo spunto per infinite possibilità creative. Lo scopo principale non deve essere quello di insegnare a fare disegni belli e perfetti, ma di stimolare l’occhio ad essere più attento e più pronto a carpire i vari frammenti della realtà, così come ella si offre a noi. La capacità tecnica, seppur importante, è sempre subordinata alla attenta osservazione. Osservare la luce, il volume, le proporzioni, le possibilità dinamiche del soggetto.
Certo i moderni mezzi di indagine visiva, quali la fotografia, le riprese televisive e cinematog rafiche, la videoregistrazione, possono aiutare nello studio dei soggetti da ritrarre, in special modo nello studio del movimento umano e animale. Una fotografia magari in bianco e nero può aiutare, eliminando la copertura data dal colore, a vedere meglio il volume e i contorni del soggetto da ritrarre.
Le ombre risaltano molto di più così come la luce la si carpisce meglio. Il disegnatore, però, non deve limitarsi alla esattezza scientifica nella sua espressività artistica. È giusto osservare dal vero la dinamica scheletrica e muscolare del soggetto, in quelle condizioni prospettiche e di luce, cercando di interpretare il tutto secondo la propria sensibilità artistica. Gesti di vita quotidiana, come il tenere in mano le chiavi di casa, o essere nell’atto d’impugnare una matita per scrivere un messaggio, o avere le mani nell’atto di pregare, può rappresentare l’estrinsecazione di un recondito colloquio interiore che trova espressione nell’arte.