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ANNO VERDIANO: PATRIZIA MORANDINI, LA VOCE DI FIRENZE NEL MONDO.

Intervista con Patrizia Morandini, magnifico soprano e stimato direttore artistico e musicale, creatrice del programma Florenceopera e simbolo della cultura di Firenze in tutto il mondo.

 

L’IDEA: Ci racconti un po’ della sua carriera, dei suoi inizi?
Patrizia Morandini: Io ho iniziato i miei studi musicali al conservatorio L. Cherubini di Firenze, come pianista all’ età di 12 anni. Il maestro del coro Annibale Gianuario (studioso di musica antica ) comprese che avevo una voce interessante e mi consiglio di studiare canto, così iniziai i miei studi vocali, all’ inizio con Renata Ongaro in conservatorio e successivamente con Margherita Ferroni da privatista.  Presi il diploma nel 1985 e subito iniziai a fare concorsi e audizioni sia in Italia che all’estero. Il debutto vero e proprio lo feci con “L’opera da tre soldi” di Brecht qui a Firenze, dove dovevo cantare e recitare; fu una esperienza interessantissima e fuori dalla norma per una cantante lirica. In seguito feci un piccolo ruolo in “Elektra” al comunale di Firenze e  Euridice nell’Orfeo di Gluck al Municipal di Rio de Janeiro; da lì fu un susseguirsi di Butterfly, Tosca, Leonora (“Trovatore” e “Forza del Destino”), Santuzza, Aida, Nedda, Mimì, Micaela, Amelia a concerti in tutto il mondo.


L’IDEA: Secondo lei, quali sono le doti che deve avere un cantante lirico, e in particolare un soprano?
Morandini: Sarebbe facile dire la Voce, in realtà le doti sono molte; talento ovviamente ma anche molta buona tecnica (che permette l’uso di questo talento), musicalità e cultura musicale, presenza scenica, quindi doti di attore, oltre che un carattere duttile, tenacia e una grande passione .

L’IDEA: Lei ha anche insegnato canto nella scuola di musica ‘Buonamici’ di Pisa e ancor oggi insegna nelle Masterclass in tutto il mondo. Ha un consiglio per i giovani studenti di canto?
Morandini: I consigli sono molti; soprattutto scegliere un buon maestro. Sembra banale ma purtroppo non lo è, sempre più ascolto ragazzi che non hanno la minima idea di cosa possa voler dire appoggiare un suono e che hanno della posizione vocale un’ idea molto empirica, per cui se dopo alcune lezioni di canto non si vede nessun miglioramento è bene cambiare! Poi studiare, conoscere lo spartito, ascoltare, ma mantenere una certa umiltà nei confronti della musica.

L’IDEA: Quali sono le paure più frequenti di un artista lirico durante la sua carriera?
Morandini: La paura maggiore è di perdere la voce, poi esiste la precarietà del lavoro (oggi purtroppo una triste realtà per molti).

L’IDEA: Quali sono i pregi e i difetti per chi svolge tale professione?
Morandini: È una lavoro che permette di conoscere molte persone, di vedere posti anche insoliti, di provare forti emozioni; come contro esiste una certa solitudine, il doversi mettere sempre alla prova provoca anche una certa stanchezza psicologica, essere sempre soggetti a critiche e anche invidie. La nostra è una vocazione!

L’IDEA: Siamo nell’Anno Verdiano e ci piacerebbe conoscer qual è il suo rapporto con la musica di Verdi? Qual è stata l’opera verdiana che l’ha più soddisfatta, come interprete?
Morandini: Una tra le opere che ho maggiormente interpretato è stata Aida , un ‘opera straordinaria, grande esempio della  grandiosità verdiana. Verdi è un autore a grandi tinte, la sua musica coinvolge grandi masse, e i suoi personaggi hanno caratteri forti, spiccati, drammatici. Verdi vuole la passione e l’ amore di patria ed è l’autore Italiano per eccellenza, rappresenta il nostro risorgimento.

L’IDEA: Ci parli un poco del progetto FlorenceOpera.
Morandini: Il progetto Florenceopera nasce nel 2006; in quegli anni vedevo la necessità di creare una scuola che potesse unire giovani da tutto il mondo nella città dove l’ opera nacque (Firenze), e dare loro l’ occasione di migliorare la loro tecnica con corsi intensivi. Col tempo il progetto (creato assieme al mio compagno Adriano Chiesa, che si occupa di tutta la parte marketing. immagine e amministrativa), si è ampiamente sviluppato, oltre alle masterclass offriamo pure occasioni di debutto ai nostri allievi, perché riteniamo che il percorso formativo di un cantante non si limiti alla sola tecnica, ma sia molto più completo, e la tecnica deve essere al servizio dell’ interpretazione e del movimento scenico. Inoltre diamo la possibilità di mettere in repertorio opere complete e di dare ai giovani l’ occasione di provarsi in ruoli di grande repertorio, ma in situazioni tranquille.

 

L’IDEA: Lei è Presidente dell’Associazione culturale ACEBRA (Ass. Cult. Europa Brasile) e titolare di un’agenzia di produzione in Brasile. Ci sono a breve progetti futuri in quella nazione? Quali altri progetti ha in lavorazione?
Morandini: In Brasile dovrei andare a fine anno per una master; oggi il mio lavoro è più concentrato in Europa. In qualità di regista il 6 giugno aprirò Prato Estate con uno spettacolo su Gabriele  D’Annunzio, in Luglio farò due Masterclass, una con il festival sulla via Franchigena  imperniato su “Lo Frate ‘Nnamorato” di Pergolesi e l’ altra di tecnica vocale a Madrid, dove tornerò a settembre per tenere un laboratorio sulla Carmen, il 13 Ottobre curerò la regia della “Serva Padrona” al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo di Lucca, mentre con Florenceopera metteremo in scena il “Flauto Magico” di Mozart,e la Tosca nel prossimo autunno a Firenze .

 

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