Site icon L'Idea Magazine

Amore, l’ho sognato, è arrivato e, più passa il tempo, più diventa sacro!

Mi chiamo Raffaele, sono un vecchio scugnizzo nato nel 1940 in un vicolo di Napoli. Appartengo a quella generazione di vecchi che non sono stati mai bambini. Non si poteva essere bambini in quei terribili anni ’40 vissuti in una Napoli distrutta da una guerra infame. Strade e vicoli sono stati la mia scuola e la mia famiglia. Con inchiostro indelebile tutto è stampato nel mio cuore e nei miei occhi, dall’incubo dei bombardamenti al terrore dei palazzi crollati e dei cadaveri dilaniati, dal desiderio di un giocattolo all’umiliazione della fame e della miseria. Adesso giorno dopo giorno avverto sempre di più gli acciacchi dovuti proprio all’età ma questo non mi impedisce di essere sempre più felice per l’amore che provo per la compagna della mia vita. E’ nell’Amore che trovo la forza per rimanere attaccato alla Vita, quell’Amore che ho sognato da sempre e che ho trovato con Francesca. Ci siamo incontrati 42 anni fa reduci entrambi da un matrimonio fallito e da allora quel sentimento, che sanò tutte le ferite dei nostri cuori facendoci “volare”, si è negli anni rafforzato arricchendosi di quella complicità e tenerezza che sono il collante che rende una coppia indissolubile. Insieme abbiamo navigato anche in mari tempestosi riuscendo però a non perdere di vista quello che è sempre stato il nostro obiettivo primario, salvare il nostro amore. Siamo riusciti ad evitare che la noia e la quotidianità appannassero la luce che illuminava i nostri occhi, abbiamo saputo godere delle piccole cose continuando a tenerci per mano e a scambiarci carezze…

È veramente un miracolo l’amore che tiene unite due persone anche in età avanzata che sanno vivere con pienezza i giorni che rimangono. Più passa il tempo, più l’Amore diventa sacro e ancora fa sognare. Per me non c’è momento che non sia di gratitudine per lei che ogni mattina mi fa sorridere alla vita e non c’è acciacco che tenga o preoccupazione che possa sfiancarmi sapendo che Francesca è vicino a me, che mi sostiene e a cui io do sostegno per affrontare la giornata attingendo a quella sacra e inesauribile sorgente che è l’Amore! Quell’amore che mi fa dire a Francesca: Ti amo per tutto ciò che mi dai, ma ti amo sopra ogni cosa perché quarantadue anni fa mi hai fatto ritrovare quel cuore bambino che le tristi vicende della vita mi avevano rubato e poi gettato via, quel cuore bambino che era tutta la ricchezza che avevo. Tu lo hai raccolto con delicatezza, lo hai curato e guarito con la purezza dei tuoi sentimenti, lo hai riempito del tuo amore e me lo hai ridato. Ed è stato così che dal 23 maggio del 1981 quel cuore bambino ha riportato nei miei occhi la riscoperta dell’emozione di una meraviglia sempre nuova, quel cuore che è tornato a farmi sognare e volare, insieme a te!

Quell’amore che mi ha fatto scrivere:

L’Infinito” di un vecchio scugnizzo innamorato –

Sempre caro mi è stato il tuo sorriso,

sempre, da sempre, e oggi ancora il cuore

mi penetra con tale tenerezza

che fa di questo vecchio di ottant’anni

lo scapigliato giovane d’un tempo

che sembra mai passato, ed io mi sento

ancora come allora, tale e quale:

scugnizzo e studentello innamorato!

E ogni mattina, al mio risveglio, appena

incrocio la dolcezza del tuo viso

sento un tripudio tale di armonie

che tutto in me gioisce e si rinnova

nonostante gli acciacchi, la vecchiaia

e le misere cose quotidiane.

Ed io nel tuo sorriso mi abbandono.

Quarantadue anni fa, durante la nostra prima cenetta insieme sul lungomare di Capo Mulini ad Acitrezza, su un tovagliolino di carta, le scrissi tre versi:  “ ‘A luna chiena dint’’o cielo blu,/ a mare, int’’o silenzio, na lampara,/ e tu, goccia d’estate, int’a sti braccia”.

Francesca è sempre la mia “goccia d’estate”!

Raffaele

Desidero dedicare questa testimonianza anche a tutte le coppie dell’Universo!

Exit mobile version