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ALBERTO SORDI E L’AMERICA

Attore, cantante, sceneggiatore, regista e doppiatore italiano, dopo avere esordito in varie trasmissioni radiofoniche, in riviste di varietà nei teatri, Alberto Sordi nei suoi films ha fatto conoscere l’Italia e gli Italiani nel mondo, la loro cultura, il loro carattere, la loro cucina, raccontando storie di vita quotidiana nei quartieri di belle città come Roma, Milano, Venezia,  in films come “Il boom” di Vittorio De Sica, in cui interpreta un’ imprenditore edile che  balla il twist con gli amici durante dei cocktail party ma  è indebitato per un elevato stile di vita che non può permettersi,  maestro di musica nel film “Bravissimo” di Luigi Filippo D’Amico, gondoliere in “Venezia la luna e tu” di Dino Risi,  “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli, “I magliari” di Francesco Rosi, “Il conte Max” di Giorgio Bianchi, in cui interpreta un edicolante romano che immagina emozionanti avventure tra viaggi e alberghi di lusso, e l’originale storia tra un uomo d’affari e un robot donna che si occupa di tutte le faccende domestiche nel film   “Io e Caterina” che Alberto Sordi ha interpretato ed anche diretto.

Nelle sue esuberanti interpretazioni Alberto Sordi ha dedicato anche storie di italiani in America, parlando dei loro sogni oltreoceano, raccontando di lavoratori onesti che cercano di mantenere un’integrità morale ed altri che invece vogliono arricchirsi, trafficando in affari con la mafia dove lealtà, onore e rispetto sono regole molto importanti. Nel film “Un americano a Roma” del 1954 diretto da Steno, Alberto Sordi interpreta Nando Moriconi, innamorato dell’America che conosce attraverso il cinema e le riviste, Nando desidera andare negli Stati Uniti, indossa una t-shirt bianca, jeans e un berretto da baseball, anche la sua camera è arredata in un’ambientazione hollywoodiana. Famosa la scena quando si siede a tavola,  davanti ad una bottiglia di latte, e prova a mangiare mostarda e marmellata poi ci ripensa e afferrando un fiaschetto  impagliato di vino, si getta su un piatto di spaghetti al pomodoro, dicendo: “Maccarone… m’hai provocato e io te distruggo, adesso maccarone, io me te magno!”. Questa scena è diventata un simbolo di italianità in molti ristoranti all’estero e in mostre fotografiche.

Una scena tratta da Un Americano a Roma

Per il film “Un americano a Roma”, Alberto Sordi aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Kansas city.  Nel film “Mafioso” diretto nel 1962 da Alberto Lattuada, Sordi  interpreta Antonio che  emigrato dalla Sicilia,  lavora in un’industria meccanica a Milano, viene coinvolto da un dirigente italoamericano di origini siciliane in un affare,  fare recapitare un piccolo pacco e poi una lettera. Antonio viene spedito negli Usa   e portato in un appartamento  di New York dove visiona un filmino che gli spiega il motivo del viaggio, sparare ad una persona in un salone di barbiere.  Argomento di questo film è la criminalità organizzata tra Italia e Stati Uniti.

“Un italiano in America” diretto da Alberto Sordi del 1967,  è la storia di un onesto e ingenuo benzinaio Giuseppe Marozzi che viene invitato in America da suo padre Lando interpretato da Vittorio De Sica di cui non aveva da anni più notizie. Si incontrano e si abbracciano durante uno show televisivo a premi tra luci, musica e applausi. Giuseppe è felice, e crede a tutto quello che suo padre li racconta che è ricco, che è un businessman, ha pozzi di petrolio, e porta Giuseppe in alberghi di lusso,  tra le sfavillanti luci dei casinò  ai tavoli da gioco ma  suo padre Lando non ha tutta questa ricchezza ed è sommerso dai debiti di gioco. Giuseppe senza più denaro, vorrebbe tornarsene in Italia, ma quando arriva ad un distributore di benzina,  conosce la cognata di suo padre che ha anche un drug-store, e decide quindi di rimanere in America, ritornando a lavorare ad un distributore di benzina.  Nel film diretto da Stefano Vanzina nel 1973, “Anastasia mio fratello”, Alberto Sordi presenta nuovamente l’argomento della mafia italoamericana, raccontando la storia di Don Salvatore Anastasia, prete in un seminario in Calabria che va a New York, a trovare il fratello emigrato negli Usa. Al suo arrivo in America, Alberto è felice quando sul traghetto, che attraversa il mare verso  Staten Island, ammira la bellissima Statua della Libertà  ed è come stordito dalla magnificenza dei grattacieli newyorkesi. Don Salvatore Anastasia viene accolto calorosamente dal fratello e dalla comunità italoamericana di Little Italy ma non sa che suo fratello Albert Anastasia è un famoso boss mafioso arrestato in seguito per evasione fiscale.

Scena tratta dal film Un Tassinaro a New York

Alberto Sordi torna in America, realizzando nel 1987 il film “Un tassinaro a New York”. Sordi interpreta il personaggio di  Pietro Marchetti, un tassinaro che assiste per caso ad un delitto, diventando testimone ad un processo, viene sorvegliato dalla polizia. In un grande paese come l’America, Alberto Sordi ci ha fatto sorridere e riflettere  sulle  avventurose situazioni degli italiani in America,   come tutti gli emigrati che arrivano in un paese pieni di speranze,   che vengono poi smorzate  dalle difficoltà quotidiane che incontrano.

Scena tratta dal film Un Italiano in America

Il produttore Dino De Laurentis propose ad Alberto di trasferirsi in America ma lui gli rispose che conosceva bene gli Italiani, i loro pregi e difetti.  Considerato tra i più grandi interpreti della commedia italiana,  Alberto Sordi, appassionato anche di musica, ha composto insieme al musicista Piero Piccioni, le musiche per i suoi films, partecipando anche a varietà televisivi, dove ha interpretato nel suo accento romanesco,  canzoni  ironiche, allegre e romantiche come “You  never told me”,  “Richmond bridge” ,  “Amore amore amore”, “Guardo gli asini che volano nel ciel”,  “Ma’ndo…Hawaii?” “Ciao – oho! Aha!”, “L’americano del Kansas city”,  “Il gatto”, “Cherie cherie”.

ANNA & MARIA  SCIACCA

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