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8 SETTEMBRE, PIEDIGROTTA, LA FESTA DI NAPOLI PIU’ BELLA… CHE C’ERA. QUEST’ANNO, PURTROPPO, ANCHE MORTIFICATA DALLA PANDEMIA

Di Raffaele Pisani

Da qualche anno non è stata più quella magica di una volta ma continua, specialmente “p’’e viecchie” ad avere il suo fascino. Che volete? L’oblio del tempo, l’impoverimento del gusto per il bello, l’ingegno popolare che ha preso vie meno “diritte”, l’hanno cambiata in peggio. Quest’anno poi, aggiungiamoci la bufera della pandemia e Piedigrotta verrà ancora di più mortificata. Era la festa del bel canto ma la “Piedigrotta canora” non c’è più. Pensate che le nostre canzoni più belle sono nate grazie a quersta festa Piedigrotta, dal trionfo di “Te voglio bene assaje” del 1835 (versi di Raffaele Sacco e musica di Gaetano Donizetti) a “ ‘O sole mio”, “Funiculì Funiculà”, “ ‘E spingule francese”, “Lilì Kangy”, “Quanno tramonta ‘o sole”, “Funtana all’ombra” e tante altre.  Tutto nasce dalla devozione popolare per la Madonna del santuario di Piedigrotta, alle falde della collina di Posillipo di fianco al mare di Mergellina. Per il Covid sicuramente non si potrà mobilitare l’intera città come avveniva negli anni passati, né rientreranno, penso, i tanti napoletani che vivono all’estero. L’8 settembre ci sarà la solenne Messa per gli artisti celebrata nel Santuario dedicato alla Madonna. Dopo sarà celebrata un’altra Messa sull’Arenile a Mergellina con il corteo di barche di tutti i pescatori ma… all’imbrunire, intorno al santuario, non si raccoglierà il popolo gioioso ed eccitato dai fragorosi suoni prodotti dai più strani strumenti musicali realizzati artigianalmente e perlopiù fatti di latta e di legno: “scetavajasse”, “putipù”, “tricchebballacche”, “tammorre”, le “nacchere napoletane” – dette anche “castagnole”. In passato c’era un corteo di numerosi carri carnascialeschi seguiti da una folla immensa con lancio di coriandoli, fiori e stelle filanti per l’intera nottata, fino al sorgere del sole. Potete immaginare cosa c’era di trattorie e di bancarelle improvvisate stracolme d’ogni leccornia. C’era anche tanta stanchezza, frastuono, schiamazzo, ma c’era per tutti la grande gioia dei meravigliosi “fuochi a mare” con i fantasmagorici giochi di colori e disegni dei fuochi creati dai maestri pirotecnici. Ancora, però, per l’intera nottata regnavano spensieratezza e buonumore. “ ‘A nuttata” di quest’anno non passerà! Ma tutti noi napoletani, accompagnati dalla magia dell’intensa fede con cui ci affidiamo alla Madonna della chiesa di Piedigrotta, continueremo a sentirci amati e protetti dalle sue benedizioni come sempre.

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