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25 SETTEMBRE, SAREMO CAPACI DI INDIVIDUARE I POLITICI MIGLIORI?

Sono del ’40, vorrei chiedere qualcosa ai miei coetanei, dire qualcos’altro ai giovani e ricordare ai politici di oggi lo smalto della Politica di allora. Cari anziani, cosa ricordate degli orrori della guerra e di quello che soffrivamo noi bambini di allora? A me ritornano spesso a mente, specie in questo periodo di guerra tra Russia e Ucraina, con le immagini che arrivano dalle città martoriate, gli orrori e gli stenti d’allora: distruzione e fame. Ricordate il desiderio di una fetta di pane? Un poco di pane chiedevamo, non una porzione di timballo di maccheroni o un pezzo di torta, solo un poco di pane! Io ricordo un’infermiera dell’esercito alleato che portò un bicchiere di latte per me e una scatola di “polvere di uova” a mia madre … ricordo “il finto capretto al forno” (patate, sugna, aglio, cipolla) e la “finta genovese” (cipolle, sedano e sugna)… assenza totale di carne! Quei sughi erano finti, ma era vera l’armonia che tante mamme, come la mia, riuscivano a creare anche in quei tempi così bui. Bastava un sorriso per darci coraggio e speranza. Oggi ai giovani, in particolare a coloro che andranno per la prima volta a votare, vorrei consigliare di leggerla bene la Storia che trascinò l’Italia in quella guerra infame. Il nazifascismo non fu una passeggiata, fu una tragedia. I baldanzosi giovani che esibiscono il saluto romano e che oggi godono di cose che a noi degli anni ‘40 non era neppure permesso di sognare, mi lasciano sgomento. Così come mi lascia perplesso quel 17% di italiani che negano la Shoah, le leggi razziali e lo sterminio di oltre sei milioni di ebrei. A questi ribadisco di studiare meglio il passato per evitare di ripeterne gli errori! Ai politici vorrei consigliare maggiore impegno per il bene comune e meno attaccamento alle poltrone per ritrovare l’antico smalto che poco alla volta, dalle prime elezioni del 1948, è quasi completamente sbiadito. C’erano allora entusiasmo e senso di partecipazione che accompagnavano ogni chiamata alle urne; c’erano nei nostri sogni stupore e aspettative, credevamo in quegli ideali che ci aprivano alla speranza… purtroppo sono svanite tante promesse e disillusi molti sogni. Il 25 settembre andremo a votare…Nella ridda di volti sorridenti e ammiccanti cerchiamo di discernere tra chi, come il gatto e la volpe di collodiana memoria, cerca con promesse allettanti di farci dimenticare le proprie malefatte pregresse. Diamo al nostro voto il valore che merita!

Raffaele Pisani

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