Un esempio eclatante è quello del romanesco Giuseppe Gioacchino Belli, che rende il meglio di sé proprio nei sonetti dialettali ed è accostato dalla critica più avvertita a Leopardi. All’estero è molto tradotto e la recente opera antologica edita da Crocetti con il Corriere della Sera lo annovera tra i grandi 20 poeti europei dell’Ottocento, insieme a Baudelaire e Rimbaud.
La rivista che in Italia gode di maggior prestigio per gli studi di letteratura dialettale è ‘Letteratura e dialetti’ fondata da Pietro Gibellini ed è in quelle di fascia A nella classificazione Anvur.
“La rete del ‘Cloud Ali’ sarà costituita da esperti e da chiunque abbia legami o interessi per una lingua locale e un territorio. Oltre alle lingue locali, l’atlante conterrà parole in italiano e in inglese, per consentirne l’uso nazionale e internazionale. Verrà realizzato un sito per la raccolta dei dati e una ‘app’ che consenta di fare una semplice intervista linguistica con lo smartphone”, dice Claudia Soria, referente del progetto. “L’idea è quella di una piattaforma, pensata insieme ad Andrea Bolioli di Crosslibrary e Matteo Rivoira dell’Università di Torino, per la condivisione delle inchieste linguistiche testuali e audiovisive, la georeferenziazione dei contenuti, la validazione degli esperti, la visualizzazione e l’esplorazione delle carte linguistiche (l’atlante 3.0). Il ‘Cloud Ali’ diventerà un aggregatore di competenze attualmente disperse e poco visibili e costituirà una finestra aperta sulla grande diversità linguistica dell’Italia. I contenuti raccolti saranno a disposizione di chiunque, secondo i principi dell’open data”.
Luciano Celi
(da Almanacco della Scienza N.6, CNR)
Fonte: Claudia Soria, Istituto di linguistica computazionale, Pisa, tel. 050/3153166, email claudia.soria@ilc.cnr.it
Per saperne di più:– www.cloudali.org