Thursday, April 18, 2024

“Mùsami, o Vate, alle colonne del vizio” a Volterra

musami3“Con la partecipazione straordinaria dello spirito di Gabriele D’Annunzio” veniva annunziato sul web nella locandina di “Mùsami, o Vate, alle colonne del vizio”, al teatro Persio Flacco di Volterra per il XIII Festival internazionale del teatro romano. Se ne prende atto, pur avendo sentito, alla messa in scena del 15 luglio 2015, aleggiare lo spirito del Vate ben lungi dai velluti dello storico teatro volterrano, che fu anche della Duse.
Lo spettacolo è stato ideato, scritto, diretto e interpretato (nella parte della marchesa Luisa Casati Stampa) da Mariaelena Masetti Zannini e se ne propone a seguire la presentazione che lo illustrava:
“L’Opera è un concerto d’anime che dal giardino della memoria del sommo Poeta spaventa e s’issa sfrecciando nel tondo dell’Ora Suprema. Il Sacro e il Profano in Gabriele D’Annunzio sono le due porte d’accesso al Terzo Luogo, ove la veggenza orba del Poeta torna a scatenare impulsi primordiali, attraverso scene di vita vissuta e leggende tramandate sulle ispirazioni della sua Poetica. Non un verso di Lui, bensì una risposta mai data alle domande più profonde si spiegherà tra le righe del testo, in bocca al verbo del femmineo, il suo profilo più segreto. Le donne, per il Vate, appaiono come veicolo di trascendenza, un tramite spiritista che sventra la carne per attuare un eterno sacrificio, in onore del Sé, a glorificazione del Superuomo che si è col tempo creato, nell’opera d’arte della sua stessa vita, quell’Inimitabile Vita che il mondo intero conosce grazie agli scritti, ma non certo per voce di chi l’ha realmente conosciuto e maledettamente amato. Un’eraclitea struttura in circolo presenta i vari personaggi, ognuno di loro nel doppio in cui si è a Lui donato. Vita e morte stordiscono nel vortice d’acqua che rimanda in continuo all’origine, alla nascita della tragedia, al capo in coda della serpe che si morde la coda, alla Madre, alla terra. Il doppio in D’Annunzio è un fantasma che vive ancora sulla sua nave, eternamente immobile laddove l’acqua si prosciuga. Avanti nel tempo, nascosto già nel futuro. La pittura live, operata dall’alchimia di Marco Fioramanti e dalla sua esperienza sul corpo, come fosse una tela, e l’immaginario simbolista dell’Isola dei Morti di Böcklin, ordita dal protagonista-tramite Giuseppe Talarico, tessitore inconsapevole della tela di un quadro, che come un libro, si svelera’ solo in chiusura, uscendone, per poterlo ammirare. Lo spettacolo ha debuttato a Roma nel Maggio scorso al Teatro Di Documenti e ha visto la partecipazione delle artiste Kyrahm e Julius Kaiser che han lavorato per questo a una performance live ispirata al rapporto madre e figlio. Kyrahm ha interpretato anche il sacro ruolo di Luisa De Benedictis.

Un ringraziamento particolare alla loro partecipazione.”

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Alla suddetta presentazione, dopo aver assistito allo spettacolo, chi scrive, in segno di quel rispetto per il grande poeta della Letteratura Italiana che è totalmente mancato nel corso della serata, sceglie di non dare seguito recensendo, aggiungendo solo una notazione puramente legata al buon gusto, illustre assente anch’esso: fra tante evocazioni, giusto la valenza letteraria del D’Annunzio è stata taciuta, nè tanto meno s’è avvertita ombra del fascino di quell’atmosfera di eleganza decadente di cui nella realtà furono intrise la vita e le opere del grande poeta e che fece di molte delle sue donne le indiscusse protagoniste non solo dei suoi amori e dei suoi vizi, ma spesso del bel mondo e, con la Duse soprattutto, del palcoscenico, rendendole anche icone di stile che segnarono un’epoca.

© Natalia Di Bartolo

Mùsami, o Vate, alle colonne del vizio

Scritto e diretto da Mariaelena Masetti Zannini
Scenografia pittura dal vivo e cura dei contenuti di Marco Fioramanti
Aiuto regia Emanuela Bolco
Sound design a cura di Mike Michele Papa
Luci Francesca Corso
Fotografie Luca Caravaggio
Ufficio Stampa Silvia Buffo

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PERSONAGGI E INTERPRETI

GABRIELE D’ANNUNZIO Giuseppe Talarico
ANDREA SPERELLI Gianluca Vicari
IDA RUBINSTEIN Gabriella Giuditta Sin Infelise
DORA Lucia Rossi
AMÈLIE MAZOYER Emanuela Bolco
MARCHESA ALESSANDRA DI RUDINÌ CARLOTTI Glenda Canino
LA BELLA OTERO Priscilla Micol Marino
ELEONORA D– USE Statua velata
MARCHESA LUISA CASATI STAMPA Mariaelena Masetti Zannini
JEAN COCTEAU Marco Fioramanti
SERPENTE Martina Leporelli
UN PIPISTRELLO il pipistrello
UNA VOLPE una volpe
UN’ANGUILLA un’anguilla
“Con la partecipazione straordinaria dello spirito di Gabriele D’Annunzio”

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